Nutrirsi con cibi di stagione implica scegliere frutta e verdura che sono al loro apice in termini di sapore e di principi nutritivi in quel particolare periodo dell’anno.
Frutta, ortaggi e verdura fresca locale sono una scelta sana, l’acquisto di “stagione” riduce i danni all’ambiente, aiuta a sostenere gli agricoltori e i produttori locali ed è più economico.
Ma questo significa anche che all’inizio della primavera i famosi ortaggi (zucchine) e i legumi (piselli) tanto attesi non ci sono ancora; ragion per cui io continuo a prendere dai miei contadini di fiducia le ultime brassicacee, e nell’attesa vengono a rallegrare la mia cucina le prime erbe spontanee con le quali mi sbizzarrisco.
Tra le spontanee preferite c’è sicuramente il Papavero, conosciuto come rosolaccio, in cucina si consuma la rosetta basale per lo più sbollentata e passata in padella con aglio e peperoncino.
La pianta del papavero era sacra a Cerere, raffigurata con un mazzo di questi fiori in mano e a
Morfeo, per l‟effetto sedativo della pianta. Così ne parla il Parini: “che a te gli stanchi sensi / non sciolga
da‟ papaveri tenaci/ Morfeo”.
È considerata una pianta soggetta all’influsso di Saturno, simbolo di pigrizia, ma anche di potere. Il colore rosso dei petali ne ha fatto, nell’iconografia cristiana, il simbolo del sacrificio del Cristo (Cattabiani, 1996:511-512).
In molte regioni italiane è ancora usanza spargere lungo le strade i petali del papavero in occasione della festa del Corpus Domini.
Un’altra usanza consiste nel preparare, la vigilia di San Giovanni, il 24 giugno, l‟ ”acqua di San Giovanni” mettendo a bagno tanti tipi di fiori, tra cui il papavero, per poi lavarsi il volto la mattina dopo
Tornando al suo utilizzo il cucina, ti suggerisco di provare l’abbinamento con il miglio, cereale glutenfree e indicato in maniera particolare in primavera
Ingredienti
500 g di rosolaccio
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 porro (la parte superiore)
4 pomodori secchi
1 cucchiaio di “capperi” di tarassaco (vanno bene anche i capperi veri)
Sale
Per la mousse:
Gambi di un cavolfiore
1/2 sedano rapa
1/2 cucchiaino di curcuma
1 punta di cucchiaino di paprika dolce
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaio d’olio extravergine d’oliva
Sale
Procedimento
- Lavare più volte il rosolaccio e tagliarlo in piccoli pezzi.
- Versare l’olio in un tegame basso e aggiungere il porro affettato e i pomodori secchi tagliati a dadini.
- Dopo 3-4 minuti versare il rosolaccio, salare poco e aggiungere i “capperi” dopo averli sciacquati per eliminare il sale in eccesso.
- Coprire e cuocere per 20 minuti circa.
- Per la mousse cuocere per 10 minuti il sedano rapa e i gambi del cavolfiore a vapore
- Una volta cotti frullare insieme alle spezie e all’aglio.
- Cuocere il miglio con il doppio del volume d’acqua sino a completo assorbimento.
- Versare la mousse sul fondo dei piatti, condire il miglio con il rosolaccio e Impiattare aiutandovi con un coppapasta.