Tra le prime cose che ho fatto dopo pochi giorni arrivata in Piemonte, è cercare dei contadini nella zona dove ci eravamo trasferiti, dopo qualche settimana ho scoperto che i contadini li avrei trovati tutti al mercato del paese.
Ed è al mercato che amo fare la nostra spesa settimanale.
Mi piace guardare tra banchi dei contadini più piccoli, cercare ortaggi, verdura e frutta che mi fanno battere il cuore.
Al banchetto di un giovane contadino, scoperto da poco meno di un anno, uno di quei contadini che ti auguro di incontrare oltre per la bontà dei suoi prodotti, anche per la sua gentilezza, ho trovato dei pomodori di una varietà così familiare che hanno avuto il potere di farmi tornare bambina.
Belli rossi, succosi e sodi da poterci preparare anche una profumata insalata siciliana.
Così tornando a casa o macinato pensieri; quale cereale sarebbe stato più indicato per accompagnare con questi pomodori?
Ho scelto il farro.
Mi tocca confessare che il farro non è trai cereali in chicco che preparo più spesso; d’inverno qualche buona zuppa e d’estate per me è quasi obbligatorio prepararci un’insalata.
Tornata a casa ho sciacquato velocemente il farro, l’ho messo in pentola e ho versato il doppio di volume d’acqua.
Ricordi antichi di pomodori coltivati da mio padre
Ricordo bene l’orto che mio padre coltivava e persino il secchio dove venivano poggiati durante la raccolta quotidiana.
Guardandoli ho sentito persino il loro profumo, il profumo che emanavano quando mio padre li tagliava in due; ricordo che con il suo coltello da contadino che teneva sempre in tasca, gli passava sopra un velo di sale, per me era troppo.
Ne ho preso uno, l’ho tagliato in due e ho fatto cadere sopra pochi granellini di sale.
E in quell’istante sono tornata a quell’orto.
E mentre il farro cuoceva, ho cotto dei fagiolini a vapore e a quel punto mi sono dedicata ai pomodori.
Dopo averli delicatamente lavati mi sono impegnata a tagliarli; senza il tagliere, esattamente come ho visto fare un’infinità di volte a mia madre.
Prima li ho tagliati in quattro parti più o meno uguali …
…e poi le mie mani mosse come da un’esperienza antica si sono attivate in automatico per ridurre quei pomodori in piccoli dadini.
Questa è un’insalata di farro piuttosto veloce, la sua bontà e data dai prodotti non trattati, di stagione e di produzione locale.
Insalata di Farro fagiolini e pomodori antichi
Ingredienti
- Farro decorticato 5 tazzine
- 400 g di pomodori
- 300 g di fagiolini cotti a vapore
- 1 manciata abbondante di capperi di Salina
- 100 g di olive nere
- Sale
- 3 cucchiai di Olio extra vergine d’oliva
- Basilico limone
- Basilico americano
Procedimento
Di norma metto ammollo il farro almeno per 3-4 ore lavandolo prima; l’ammollo aiuta la digeribilità e riduce i tempi di preparazione, risparmiando energia e riducendo i fitati.
Non sempre l’ammollo è possibile, puoi lo stesso cuocere il cereale, ne vale comunque la pena.
- Sciacquare il farro aiutandosi con un colino a maglie strette
- Cuocerlo con il doppio di volume d’acqua per 40 minuti, circa
- Una volta cotto, lasciarlo in pentola per altri 10 minuti, dopodiché si può scoperchiare
- Versarlo in un piatto da portate cosi da raffreddarlo in minor tempo.
- Nettare i fagiolini eliminando solo la parte attaccata al picciolo.
- Cuocerli al vapore per 10-15 minuti al massimo.
- Tagliare i pomodori e condirli con sale olio e abbondante basilico tritato finemente.
- Aggiungere i capperi dissalati e le olive
- Tagliare i fagiolini in piccoli pezzi
- Versare fagiolini e pomodoro condito sul farro, girare bene e lasciare che si insaporisca almeno per un’ora.
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