Miglio

Quando trent’anni fa portai per la prima volta a casa il miglio, mio padre mi chiese se avessi intenzione di comprarmi un uccellino .

Se anche tu conosci il miglio come alimento per gli uccellini ti ricrederai dopo averne conosciuto le sue importati proprietà e ancora meglio dopo averlo cucinato e gustato.

Cos’è il miglio?

Il miglio (Panicum miliaceum, L.) non uno pseudo cereale, ma un cereale facente parte della famiglia delle graminacee, ha un sapore delicato e cuoce rapidamente.

E già, nonostante il Miglio sia uno dei cereali più antichi, nel tempo si è persa l’abitudine di consumarlo.

Per fortuna, nel frattempo molto è cambiato nelle abitudini degli italiani, e così anche se lentamente il miglio sta riconquistando il posto che merita.

Il miglio ha un profilo nutrizionale completo:

mineraliPer 100 g di miglio cotto
calcio4 mg
cloruro6 mg
potassio52 mg
magnesio46 mg
sodio1 mg
fosforo99 mg
zolfo38 mg
vitaminaPer 100 g di miglio cotto
Vitamina B182 mcg
Vitamina B231 µg
Vitamina B3 (equivalente niacina)1426 µg
Vitamina B3 (niacina, acido nicotinico)509 mcg
Vitamina B5283 µg
Vitamina B698 mcg
Vitamina B71,7 µg
Vitamina B95 µg
vitamina E38 mcg
  • E’ una buona fonte di aminoacidi essenziali .
  • È ricco di antiossidanti
  • Ha un contenuto proteico del 14%, è per questo una buona fonte di proteine ​​vegetali .
  • Fornisce importanti minerali: zinco , ferro , magnesio e calcio .
  • Come se non bastasse, il miglio contiene anche alcune vitamine del gruppo B, in particolare le vitamine B1 , B3 , B5 e B6 .
  • Il miglio è anche considerato particolarmente facile da digerire.
  • Combatte depressione, stanchezza, anemia e stress
  • Favorisce la rigenerazione della flora intestinale
  • Aiuta a migliorare la concentrazione e la memoria
  • IMPORTANTE: il miglio non contiene glutine è quindi un cereale indicato per chi soffre di celiachia

Silicio

A differenza di altri cereali, il miglio è piuttosto ricco di silicio , noto anche come acido silicico; questo oligoelemento svolge un ruolo importante come nutriente e materiale da costruzione per cartilagine, tessuto connettivo, pelle, capelli e unghie.

Il tessuto connettivo necessita di acido silicico (silicio) per formare le fibre di collagene e la matrice cellulare, la sostanza di base. Inoltre, l’acido silicico assicura una migliore reticolazione delle fibre e della matrice di collagene. La formazione di elastina è supportata dal silicio. In breve è un prezioso elemento costitutivo per una pelle veramente sana, e per capelli e unghie luminosi.

Storia

Il miglio è uno dei più antichi cereali ed era utilizzato come alimento da nomadi e seminomadi già nell’età della pietra.

In Cina durante gli scavi archeologici sono stati scoperti grani miglio risalenti a un periodo compreso tra 7.000 e 8.000 anni a. C.

Già nell’antichità il miglio era coltivato in modo trasversale in Asia e in Europa e garantiva l’alimentazione umana in molte culture; alimento base presso i Babilonesi e gli Etruschi, in Cina il miglio si coltivava già intorno al 3000 a. C.

Nell’Antico Testamento, Ezechiele 4:9, il miglio è menzionato come grano per fare il pane. Era un alimento base dei Sumeri e una pianta preziosa coltivata nei giardini pensili di Babilonia.

Era visto come un simbolo di diligenza e fertilità, tanto che portò all’usanza di lanciare granelli di miglio alla sposa.

Lo storico greco Erodoto scrisse che il miglio cresceva così alto in Assiria che non poteva darne l’altezza per paura di non essere creduto.

I primi Egizi impararono a coltivare il miglio nell’arido Sahara intorno al 3000 a.C.

I Mori del Nord Africa coltivavano il miglio dopo aver scoperto che germogliava durante la stagione dei monsoni e maturava rapidamente, veniva coltivato anche nell’Arabia meridionale e in quella che un tempo era chiamata Gallia (Francia).

I romani lo chiamavano “milium milium” e facevano una polenta chiamata puls , che era simile alla polenta pulmentum degli Etruschi.

L’esploratore Marco Polo ha scritto del cibo sotto il governo di Gengis Khan: “Non ne hanno carenza perché usano principalmente riso, panico o miglio [il panico è un’altra specie di miglio], in particolare i tartari e la gente di Cathay e Manzi, non usano il pane, ma fanno semplicemente bollire queste tre specie di grano”.

L’imperatore dell’Europa occidentale Carlo Magno ordinò che il miglio fosse conservato e utilizzato come alimento quaresimale.

Durante il Medioevo il miglio era il principale cereale di base in Europa e veniva coltivato più del frumento.

La coltivazione del miglio in Europa declinò nel XVII secolo a causa dell’introduzione di nuove colture come patate e mais, inoltre, il miglio è stato soppiantato da altri cereali come il frumento, poiché la resa per ettaro è significativamente più elevata. Di conseguenza, nel 18° secolo il miglio gradualmente cadde nell’oblio.

In Africa e in Asia il miglio è ancora un alimento base indispensabile perché oltre ad essere un alimento estremamente nutriente ha la capicità di maturare in soli 100 giorni e sopravvivere indenne anche a periodi estremi di siccità

Nel 21° secolo il miglio ha finalmente conosciuto una rinascita in Europa e, grazie al suo valore nutritivo, ora si trova sempre più spesso nei menu delle persone attente alla salute.

Con la crescente consapevolezza della salute, la preoccupazione per l’ambiente e la pressante necessità di aggiornare i nostri sistemi alimentari per sopravvivere ai cambiamenti climatici, il miglio, probabilmente il primo cereale che l’uomo ha iniziato ad addomesticare, sta tornando in auge.


Un altro motivo della recente rinascita del miglio è che è privo di glutine e quindi ideale per chi è sensibile al grano moderno o ad altri cereali che contengono glutine.

Preparazione del Miglio

Il miglio rispetto ad altri cereali che abbisognano di una lunga cottura, non necessita di ammollo, nonostante ciò un breve ammollo di una-due ore favorisce l’eliminazione di buona parte della fitina presente.

  • Mettere a bagno i chicchi di miglio in acqua per 1-2 ore prima della cottura (facoltativo)
  • Eliminare l’acqua, sciacquare nuovamente il miglio in un colino e lasciarlo sgocciolare.
  • Tostarlo in una padella antiaderente, questo consentirà una migliore cottura del cereale e il chicco magicamente non si trasformerà in una pappetta
  • Cuocerlo per 15 minuti con il doppio del suo volume d’acqua preferibilmente in una pentola dal triplo fondo
  • Lasciare coperto per altri 5 minuti
  • Sgranare i chicchi e condirlo secondo i gusti

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